sabato 15 settembre 2012

INNOCENCE OF MUSLIMS - L'INNOCENZA DEI MUSULMANI. Dopo "Brian di Nazareth" a quando "Brian di La Mecca"?

"La pazzia, quando si diffonde come un'epidemia, viene chiamata ragione". (M.Jacobi)


Come già preventivato (vedere notizia precedente) tutte le poche notizie relative al film Innocence of Muslims prodotte dal circo dell’informazione mondiale, si stanno rivelando incomplete, manipolate o addirittura false. Di fatto per ora non si sa con certezza quanto duri questo film (pochi minuti o qualche ora), chi lo abbia scritto, chi lo abbia finanziato e chi ne sia il regista.

Da una parte ciò è giustificato dal fatto che chi ha partecipato alla realizzazione di questo film ha giustamente il diritto di mantenere un certo riserbo, se non addirittura una certa segretezza, per preservare la propria incolumità, visto quello di cui sono capaci alcuni fedeli islamici e i loro burattinai.
Dall'altra ciò è dovuto al fatto che la (dis)informazione borghese (Tv, giornali, riviste) non ha alcun interesse ad indagare ed esporre i fatti, ma solo a smerciare notizie preconfezionate e opportunamente manipolate, che rispondano alle cosiddette "linee editoriali", ovvero ai diktat dei proprietari, ovvero del capitale che propaganda solo e sempre ciò che gli garantisce il predominio.
A noi per ora non interessa chi abbia fatto questo film e perché. Interessa solamente che questo filmato esista e che esprima in qualche modo una satira e una denuncia contro Maometto e l’Islam, cosa che riteniamo, non solo legittima, ma assolutamente necessaria e doverosa. Se questo film è amatoriale o professionale, con sfondi naturali o fatti al computer, con attori bravi oppure pessimi, se è costato 50.000 dollari oppure 5 milioni di dollari, in questo frangente non ha la benché minima importanza.
A quelli che insistono su questi argomenti (come era stato fatto a suo tempo con le vignette danesi su Maometto nel 2006), arrivando persino a dire con macabra ironia che gli autori meriterebbero la morte per aver creato, a loro dire, un prodotto artisticamente tanto insulso, diciamo che sono argomenti, che denotano solo la vigliaccheria morale e la meschinità di chi li sostiene.
E' scontato che un film del genere abbia necessariamente dei grossi limiti e debba essere girato in maniera quasi clandestina. Quale paese sarebbe disponibile ad ospitare le riprese di un tale film? Quale attore, quale produttore, quale compagnia cinematografica, quale regista, quale sceneggiatore, più o meno famoso, sarebbe disponibile a girare un film che si occupasse di smitizzare e denunciare le malefatte di Maometto e dell’Islam? Praticamente nessuno, perché significherebbe la morte sicura oppure passare una vita intera di paura e terrore, sotto protezione, nascosti e senza più una vita pubblica e normale.
Fino a quando non si potrà scrivere un libro, un articolo oppure fare una foto, un quadro, una vignetta, un’opera d’arte oppure girare un film su Maometto e sull’Islam, simile per esempio a “Brian di Nazareth” dei Monty Python (che oltretutto è fin troppo tenero con la figura di Cristo e con il cristianesimo), senza temere per la propria vita, allora vorrà dire che l’umanità è ancora schiava della dittatura religiosa, emanazione diretta della dittatura del capitale che ha la necessità di tenere sottomesse le masse con l’azione di preti, rabbini ed imam e terrorizzarle con la minaccia della dannazione eterna, per poterle controllare, manipolare e sfruttare, mantenendo così tutti i propri privilegi. 
UAACS - Unione per l’Ateismo Antireligioso e il Comunismo Sovietico

giovedì 13 settembre 2012

INNOCENCE OF MUSLIMS - L'INNOCENZA DEI MUSULMANI



Per quanto i professionisti del politicamente corretto (giornalisti, politici, intellettuali) di destra, di centro e di sinistra, si affannino da qualche decennio a mascherare la gravità del conflitto insanabile tra occidente borghese (ma pur sempre figlio della rivoluzione francese) e pensiero religioso, basta la più innocua e blanda delle espressioni di ironia e satira sull’Islam (ieri le vignette danesi oggi alcuni minuti di un film satirico sulla vita di Maometto) per riaccendere focolai potenzialmente esplosivi ed inarrestabili.

Questi pompieri della ragione vorrebbero far apparire normale il fatto che una società ultratecnologica e secolarizzata, possa convivere allegramente con chi tutte le domeniche si fa uno spuntino cannibalesco a base del corpo e del sangue di un personaggio immaginario di duemila anni fa o con chi pensa che alla fine della sua vita si ritroverà in paradiso con settanta vergini pronte a soddisfarlo, e in nome di questi deliri psicotici ha commesso e vorrebbe commettere i peggiori massacri.

Ma per quanto l’umanità sia ormai sul precipizio della follia collettiva, un minimo di buon senso e di contatto con la realtà è sempre presente ed ogni tanto prova a riemergere timidamente. Questa piccola fiamma va tenuta accesa a tutti i costi, alimentata e diffusa il più possibile, se non vogliamo soccombere (in tutti i sensi) ai sacerdoti della menzogna universale.

Per ora pubblichiamo alcuni brani di un articolo di “Repubblica.It”, solo per avere qualche indizio di base su questo episodio, ma con la raccomandazione di prendere tutte le notizie con beneficio d’inventario perché tutti i giornali borghesi, chi più chi meno, sono specializzati nel presentare gli eventi basandosi spesso solo sul lancio di poche agenzie di stampa che controllano l’informazione mondiale, senza verificare i fatti, omettendo dei dati importanti, amplificando quelli secondari o insignificanti, il tutto per mistificare, falsificare o manipolare le notizie. Appena possibile faremo un articolo attingendo il più possibile a fonti dirette od indipendenti.

L'autore. Il trailer della pellicola Innocence of Muslims (Innocenza dei musulmani) è stato diffuso su Youtube da Morris Sadek, un egiziano di religione cristiana, che risiede negli Stati Uniti ed è conosciuto per le sue posizioni contro l'Islam. Secondo il Wall Street Journal lo sceneggiatore del filmato è Sam Bacile, un cittadino statunitense che descrive se stesso come ebreo israeliano. Nel trailer di 14 minuti, Maometto viene dipinto come un personaggio folle, imbroglione e donnaiolo che considera accettabili gli abusi sessuali sui bambini. Non mancano numerosi episodi in cui il profeta viene preso in giro. Bacile, 56 anni, lavora come agente immobiliare in California, e ha spiegato che a suo parere il suo film aiuterà Israele, perché fa vedere al mondo le imperfezioni dell'Islam. L'uomo si sta nascondendo da quando sono scoppiate le proteste. "L'Islam è un tumore, punto -  ha ripetuto più volte durante l'intervista - Il problema principale è che sono stato il primo ad aver presentato Maometto sullo schermo e questo li ha fatti impazzire. Ma dobbiamo aprire questa porta: dopo  l'11 settembre tutti dovrebbero essere portati davanti a un giudice, perfino Gesù e Maometto". Il regista ha ammesso che non si aspettava una reazione così furiosa. Bacile ha spiegato che per il momento ha respinto le offerte di distribuzione del filmato: "Il mio piano è di produrre una serie di 200 ore".

Il film. Il film di due ore è costato 5 milioni di dollari ed è stato finanziato grazie ai contributi di oltre cento donatori ebrei. Il film è stato prodotto nell'estate del 2011, con la partecipazione di 59 attori e 45 membri della troupe cinematografica. Finora è stato presentato per intero soltanto una volta in un cinema di Hollywood, rimasto quasi completamente vuoto.

I precedenti. Nel 2005 il quotidiano danese Jyllands-Posten pubblicò 12 vignette con caricature di Maometto, che scatenarono proteste nel mondo islamico. Per molti musulmani qualsiasi raffigurazione del profeta è proibita e blasfema."
[e chi se ne frega, aggiungiamo noi]

UAACS - Unione per l’Ateismo Antireligioso e il Comunismo Sovietico